
I Giusti insegnano la solidarietà.
Il decennale della Giornata dei Giusti, istituita dal Parlamento Europeo il 10 maggio 2012, anche grazie all’impegno del defunto presidente David Sassoli, viene celebrato in un doloroso momento storico, in cui tutti noi abbiamo lo sguardo rivolto alle drammatiche vicende dell’Ucraina, dove un popolo sta coraggiosamente difendendo la sua libertà. Davanti alle immagini di distruzione e morte di questa guerra insensata, avvertiamo un senso di smarrimento.
Primo Levi, nell’opera La Tregua, parla della vergogna “che il giusto prova davanti alla colpa commessa da altrui, e gli rimorde che esista, che sia stata introdotta irrevocabilmente nel mondo delle cose che esistono, e che la sua volontà buona sia stata nulla o scarsa, e non abbia valso a difesa”.
La nostra coscienza s’interroga su quale argine erigere per contrastare il Male che, nell’avanzare, aumenta la potenza distruttiva. Tuttavia la responsabilità dei Giusti non arretra e si mette alla guida delle silenziose schiere della solidarietà. Esse si attivano proprio per tenere accese le candele della speranza nell’abisso delle tenebre, in cui ogni guerra fa sprofondare l’umanità. Contrappongono al linguaggio dell’odio che divide, quello della generosità che salva.
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