Ma se l’ANPI si impegna per il No contro la riforma Renzi, cosa avrebbe dovuto fare quando fu varato il Porcellum? Stupisce che non faccia parola dell’impegno dell’ANPI contro l’altra riforma costituzionale, quella di Berlusconi, che fu bocciata dal referendum del 2006. Anche allora l’ANPI si impegnò.
Si legge nel documento politico del 14° Congresso nazionale dell’ANPI (febbraio 2006) della “minaccia di una vera e propria manomissione del regime democratico uscito dalla guerra di Liberazione”, di “ben 55 articoli con dirottamento del potere sui processi formativi delle leggi delle Camere”, e si aggiunge: “L’ANPI dovrà essere in prima fila per opporsi con lo strumento referendario alla riforma della nostra Costituzione”. Va bene la posizione dell’ANPI contro la riforma Berlusconi, ma non va bene contro la riforma Renzi (che fra l’altro cambia 47 articoli)? E perché? Anche allora “si rinnovava”.
Il punto è che l’ANPI non ha governi amici. Critica, o apprezza, le cose che fa ciascun governo, specie se tali cose attengono al fondamento su cui si è costruita la Repubblica.
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