Il ricordo del Sindaco di Bassano

Città di Bassano del Grappa - Medaglia d’Oro al Valor Militare
Il Sindaco Riccardo Poletto

Li, 26 settembre 2015

Saluto tutte le persone convenute qui oggi per partecipare non ad un ricordo, ma ad una rivitalizzazione di quanto accaduto 71 anni fa. Un saluto e un ringraziamento anche alle associazioni presenti, in modo particolare all’ANPI, all’AVL e alla 26 settembre e agli studenti ed insegnanti che hanno voluto inserire questa partecipazione nel loro percorso di formazione, proprio questo deve rappresentare il nostro passato: un’occasione formativa, di studio, di memoria e di costruzione della nostra identità.

Ebbene 71 anni fa nei luoghi che abbiamo percorso a piedi capitava qualcosa di terribile, che ha segnato una ferita profonda nella storia della nostra città e di tutto il comprensorio.

L’ultimo atto di una serie di azioni coordinate e volte a spezzare ogni tentativo di resistenza, di opposizione al regime nazifascista che nella sua fase conclusiva aumentava di mese in mese la ferocia.
Dopo i rastrellamenti avvenuti in Cansiglio e nell’altopiano di Asiago, si concretizza il rastrellamento del Grappa con centinaia di morti e centinaia di prigionieri, molti deportati in Germania e altri portati nella Caserma “Reatto”, oggi “Montegrappa” qui in viale Venezia.

Tra il 23 e 24 settembre del ’44 furono fucilati in sedici da nazisti tedeschi e fascisti italiani, il 26 settembre ne furono impiccati 31 sulle vie che guardano verso il monte Grappa, lasciati penzolanti sugli alberi per venti ore, derisi e vilipesi anche da morti.

Queste persone, vittime dell’eccidio, della strage rappresentano per noi, loro eredi morali, cittadini dell’Italia libera, pacifica e democratica, la punta avanzata di un movimento di Resistenza del quale continuiamo a scoprire ed evidenziare nuovi aspetti.

Per molto tempo ad esempio era rimasto sotto tono il ruolo delle donne, al quale in seguito sono state dedicate ricerche e pubblicazioni.

Oggi la professoressa suor Albarosa Bassani illuminerà un aspetto finora quasi mai accennato nelle nostre celebrazioni: il ruolo delle religiose.

Donne che avevano abbracciato una vita apparentemente staccata dal mondo, ma in realtà ben sintonizzate sulle frequenze del proprio tempo, un tempo difficile e lacerato dalla violenza, anzi forse più di altri da osservatrici attente del mondo hanno avuto una capacità di discernimento che a molti è mancata e grazie a questa capacità di discernimento hanno capito quale era la direzione giusta da intraprendere e non poche hanno contribuito concretamente, rischiando, per aiutare il paese a percorrere la strada della libertà e della giustizia.